venerdì 2 gennaio 2009

Per fortuna non mi succede spesso, ma a volte veramente mi chiedo se non ho sbagliato tutto. O meglio, non tutto: Ed e le piccole, "la base" non la cambierei per nulla al mondo. Mi domando però se non sarebbe stato più furbo rimanere in Olanda. E subito mi stupisco di aver scritto "più furbo" invece di "meglio" e mi rendo conto che in effetti è quello il mio tarlo. In Olanda ci sono i nonni, le bimbe ogni tanto potevano dormire lì; loro avevano un week-end di stravizi e noi una serata al cinema. Amsterdam è bella, ci sono un mucchio di ristorantini dove passare una piacevole serata. Mi mancano i canali, gli edifici, i caffè, addirittura alcuni negozi. Su a livello materiale avevamo una vita molto più comoda. Forse se non mi fossi spostata a quest'ora, a parte il fatto di possedere una casa, avremmo avuto più soldi per poter viaggiare. A volte mi pesa non poter portare le piccole a fare qualche bel viaggio, vedere Parigi, Londra, Barcellona. Lo faranno da sole quando sono più grandi, non è un dramma, ma instillar loro il piacere di vedere posti nuovi non mi dispiacerebbe.
Bologna secondo me è bellissima. Tutti mi dicono che è tanto peggiorata negli ultimi anni; non lo so, può darsi. A me comunque piace parecchio, ci si vive bene. Qui ho trovato in realtà tutto quello che mi mancava disperatamente in Olanda: un contatto umano degno di questo nome, una vita più a misura d'uomo. Ora poi sembra che gli anni più turbolenti siano passati, ci siamo più o meno assestati. Le piccole hanno la loro scuola vicino casa, il loro giro di amici, sanno già dove andranno alle medie (una pianificazione di anni per noi inconcepibile). Il lavoro va bene, il nuovo ufficio è molto bello. Noi come famiglia valiamo molto più ora di quanto non valessimo all'inizio; il rodaggio è stato lungo ma alla fine ci siamo trovati.
E allora perché mi assale la nostalgia e mi sorgono mille dubbi?
Credo che sia semplicemente l'annoso problema di avere il cuore in troppe scarpe. Un pezzo di noi sta in Olanda, un pezzo qui in Italia. Un pezzetto viaggia con le amiche tra Francia, Spagna, Sud America. Un altro pezzetto per fortuna è qui a portata di mano, tra le Marche, Firenze, Bologna e Milano. Quello che per anni è stato solo un sogno, poter prendere la macchina e nel giro di poche ore incontrare zie, cugine, fratelli, ora è una realtà che ancora mi ammalia.
A volte invidio chi è nato in un posto, non si è mai spostato, ha tutti i suoi affetti concentrati.
In generale, però, credo che per quanto possa a tratti essere faticoso, sia bello anche così. Con il cuore sparso per mezzo mondo.