lunedì 30 marzo 2009

Ho scoperto un mucchio di cose in pochi giorni.

Ho scoperto che viaggiare fa bene. Apre la mente, aguzza l'ingegno, non ti fa addormentare. Ti ricorda che la vita non è solo il cerchio eterno fra lavoro-casa-figli-casa-lavoro. Esistono altri paesaggi, altre lingue, altre vite da intrecciare, luoghi da scoprire, stili di vita diversi e interessanti.

Ho scoperto che non mi piace stare lontana dalla mia famiglia, che quando li vedo mi tirano scema ma quando sono lontana mi mancano. A parte il bonus poi di rientrare dopo ben quattro giorni e sentirsi stra-amata, manco mancassi da mesi dalle loro vite. Che Chiara mi avrebbe fatto le feste me l'aspettavo, coccolona com'è, ma i salti di gioia e gli abbracci di Martine mi hanno sorpreso (e fatto sciogliere, naturalmente). Il marito innamorato poi è sempre una festa.

Ho scoperto la ragione per la quale non ho fatto l'interprete, non sfrutterò mai tutte le mie capacità al meglio, combatto con una bella corazza di grasso. Odio che la gente mi guardi - che la gente mi "veda". Non mi piace dimagrire perché poi la gente mi guarda per strada. Non posso stare davanti a un congresso perché poi quando parlo ho tutti gli occhi puntati addosso. Non amo essere il capo di nessuno, dover dire a chicchessia cosa deve fare e come deve farlo. La mia vocazione è quella di stare tutta una vita dietro le quinte. Mi piacerebbe essere invisibile.

venerdì 27 marzo 2009

Ho la famiglia più bella del mondo. Ed e le nostre piccole sono le mie stelle.

giovedì 26 marzo 2009

Domani parto per quattro giorni, vado in Francia a trovare un'amica che non vedo da anni. Metto a letto le bestie, leggo a Chiara, Marti legge da sola la sua enciclopedia. Prima di tornare in salotto do un bacio in fronte a Martine e le dico "Mi mancherai, piccola".
Con un misto di supponenza ed esasperazione che i ragazzini padroneggiano così bene mi dice: "Ma mamma, io sono qui, tu sei di là in salotto!"
Ok, non provo più a fare la romantica.

mercoledì 25 marzo 2009

Chiara: "Io non riesco a leggere solo a mente"
Mamma: "E' normale, amore, all'inizio nessuno ci riesce"
Chiara: "No, neanche quando sono a metà del libro".

I bambini piccoli hanno una logica troppo ferrea per riuscire a sostenere delle conversazioni.

lunedì 23 marzo 2009

Nel lettone con Chiara, si legge una pagina per uno di "Giulio Coniglio e il lupo".
- "Cosa vuole dire due punti?"
- "E' una pausa, un pò come il punto. Vuol dire solo che devi prendere fiato."
Mani sotto il mento, visetto appoggiato sopra.
- "Quanto tempo devo aspettare?"

domenica 22 marzo 2009

Due attimi di perfetta felicità in un fine settimana. Spettacolare.

Sabato sera: babbo propone di guardare tutti insieme una bella commedia romantica che ci ha regalato nonna l'anno scorso. Tutti e quattro sul divano, sotto una bella coperta calda. Coccole, grattini, risate e commozione.

Domenica mattina: il sole che illumina e riscalda la stanza, tutta la famiglia sul lettone. Babbo, mamma e Chiara con un libro in mano, Martine dietro al portatile, i gatti accovacciati dove trovano un buco. Charina legge sotto voce sillabando le parole, Martine combatte con le foto da mettere e togliere dal suo account di messenger, babbo legge riviste olandesi, mamma si fa una cultura sulla regina Giuliana e consorte. La vita al suo meglio.

Poi ovviamente torna tutto normale, già nel pomeriggio camminando nel parco sotto il sole per andare in gelateria qualcosa ha contrariato la piccola, che è scoppiata in lacrime ulunando disperata "Non ne posso più di questa vita!!". Ma intanto, un paio di momenti splendidi li abbiamo avuti e io ne sono felice.

mercoledì 11 marzo 2009

E sempre a proposito delle nozze di Bert, sono rimasta assolutamente affascinata da quanto fossero banali. Mi è sembrata una ricchezza enorme. Se qui gli omosessuali domani si potessero sposare, secondo me lo farebbero con delle piume di struzzo in testa e vestiti di pailettes, magari come provocazione o come reazione all'essere rimasti compressi per anni. In un Paese dove invece essere omosessuali è normale - non a parole, ma nella vita di tutti i giorni - anche due uomini possono organizzare il matrimonio più borghese, scontato, "omologato" che esista. Il fatto che il loro matrimonio avrebbe potuto essere quello di qualsiasi coppia eterosessuale media mi è sembrato di una bellezza struggente, nonostante la cerimonia e la festa fossero spiazzanti nella loro convenzionalità. Anzi, non "nonostante", ma proprio per questo.
Forse farei bene ad abituarmi all'idea, ma ho una figlia completamente, profondamente italiana che a volte mi scandalizza.
Che Chiara abbia voluto fare religione a scuola rientra nella sua libertà di scelta e gliel'ho permesso volentieri. Vero è che quando mi racconta di come Dio abbia creato il mondo mi si arricciano i capelli sul coppino, ma è una bella fiaba e vale tanto quanto una vecchietta che ti porta i dolci su una scopa. Il Big Bang arriverà più avanti.
Ma quando poi le faccio vedere le foto delle nozze del nostro amico olandese che si è sposato col fidanzato storico (nonché clone) e lei reagisce dicendo "Ma che imbecille, si è sposato con un uomo!", allora penso che sia arrivato il momento di rifare le valige e trascinarla in un Paese per certi aspetti più civile.