mercoledì 30 aprile 2014

Si va a mangiare a Borgotonto. Non scherzo, la cittadina fiabesca a due chilometri dalla nostra casina si chiama proprio così: Domburg, letteralmente borgo scemo.
Comunque, una volta arrivati facciamo due passi e Chiara esprime il desiderio di andare a mangiare la pizza. Sempre pericoloso, ma visto che ormai alle figlie piacciono quelle surgelate che sanno di cartone ondulato andrà bene anche una pizzeria olandese.
Troviamo un ristorante molto bello. Grande, arioso, stracarico di gente ridanciana. Ristorante Pizzeria Verdi. "Mah, - azzardo una protesta - sul menu hanno scritto spaghetti senza l'h, troppo italiani non saranno." Che palle mamma, siamo in Olanda o no? Taccio, entriamo.
Ci accoglie un cameriere esuberante che ti fa passare ogni boria. Massì, siamo in Olanda, non sarà certo il ristorante più raffinato della terra ma va bene così.
In effetti a parte il fatto che qui sulla pizza non mettono la mozzarella ma un formaggio tipo Gouda che la rende immangiabile ai più, non è male. I miei spaghetti ai frutti di mare (Spagetti al Mare) hanno lo stesso sapore di quelli dei Quattro Salti in Padella. Poteva andarmi molto peggio.
E' stata una bella serata, ma il Ristorante Pizzeria Verdi rimarrà impresso nella memoria familiare come quello che ci ha portato un cucchiaio per mangiare gli spaghetti. Un cucchiaio. Evidentemente questi l'Italia non la sanno trovare neanche su una cartina geografica. Martine: "Nooooo, il cucchiaio nooooo, non ci credo". Il marito mi ha lanciato lo sguardo di quello che teme che la consorte lo imbarazzi in pubblico. Evidentemente pensava che mi alzassi e tirassi l'oggetto ingiurioso in testa al cameriere. Per un nanosecondo in effetti ho pensato di restituirglielo con un filino di supponenza. In realtà poi ci siamo fatti tutti una bella risata, abbiamo dichiarato che il nostro onore italiano è stato offeso ma non con intenti bellicosi e ci siamo goduti la serata. Coronata poi da un ottimo gelato di un locale un po' più in là, che non si dichiara italiano ma fa un gelato degno della nostra migliore tradizione.

martedì 29 aprile 2014

Ed eccoci qua. Dopo la bellezza di otto anni  ci siamo permessi la prima vacanza intesa come giretto in un posto sconosciuto a veder cose nuove invece di settimane a scrocco da amici e parenti. Quattro giorni in riva al mare del Nord, in una casetta piantata sulla spiaggia. Ci sembra un lusso strabiliante. In effetti lo è.
Per i primi trenta minuti abbiamo avuto addirittura il sole. Siamo in Zelanda (provincia precorritrice della 'Nuova Zelanda'), un posto veramente molto bello. Inutile dire che il primo aggettivo che viene in mente è: verde. Quelle surprise. Comunque ci sono le mucche e le pecore d'ordinanza, i paesini pittoreschi, le ville che ti fanno sognare di vincere la lotteria, tutto a posto.
Martine ha pensato bene di farsi venire due linee di febbre, trasformandosi in un Mangiamorte che farebbe invidia al miglior Voldemort. Chiara si è rivelata essere l'unica olandese doc della famiglia. Dopo i primi trenta minuti d'accoglienza festiva ovviamente siamo tornati con i piedi per terra, siam pur sempre in Olanda. Pioviggina, ci saranno dodici gradi scarsi, non proprio un tempo da mare. La piccola non se ne accorge. Non che non le importi e vada fuori lo stesso a giocare sulla spiaggia. Non se ne rende proprio conto. Parte in quarta, scava buche, raccoglie conchiglie, gioca a bocce, fa amicizia con gli altri ragazzini in vacanza e torna tutta esaltata "Che bel tempo!". L'abbiamo definitivamente persa alla sua nuova Patria, ma consola sapere che almeno in queste lande si sentirà sempre a suo agio.

sabato 26 aprile 2014

Oggi qui è il primo Giorno del Re, visto che la su' mamma ha abdicato e per la prima volta dopo oltre cent'anni ci ritroviamo con un Re invece che una Regina. Per fortuna ha fatto tre figlie femmine quindi poi si riprende con la tradizione di una dinastia tutta al femminile, che l'idea di un Re in qualche modo ci urta parecchio.

Quindi oggi si impongono: vestiti arancioni, sciarpe bretelle cappelli, va bene qualunque cosa. Bandiere blu bianche e rosse dipinte sulla faccia. Birra a fiumi. Cibi improbabili cotti e mangiati per strada, in barba ad ogni elementare regola sanitaria. Mercatini pulisci-cantine in giro per tutta la città. Canti e balli per strada. Giornata del non-sono-poi-così-olandese, il che comporta il non abbaiare contro il prossimo ma accoglierlo con un sorriso, anche se è uno sconosciuto.

Insomma, toda joia toda beleza. Che se poi mi passano i giramenti di testa continui in realtà vado a lavorare dai gravi, dove non mancherò di presentarmi con un bellissimo cappello arancione sgargiante e una bomboletta di brillantini arancioni da sparare contro chiunque mi si pari davanti, che sia d'accordo o meno.

venerdì 25 aprile 2014

Ho preso una decisione monumentale. Non voglio più cercare un lavoro d'ufficio. Si potrebbe commentare: mbè, che non si era capito? Invece per me è una decisione di quelle che cambiano davvero la vita. Al momento ho il lavoro più bello del mondo, ma mi sento sempre sopra una bolla di sapone - bellissima e fragile. Appena scoppia mi tocca tornare alla realtà e trovarmi un lavoro 'normale'. Invece ora ho preso la solenne decisione di cercare qualcos'altro sempre in questo campo. Se non sono i disabili saranno i drogati o i senzatetto, ma non sarà più una scrivania, il vestito buono e un capo tirato a lucido.
Come tutte le svolte epocali anche questa mi mette una gran fifa, ma allo stesso tempo è una liberazione formidabile. Mai e poi mai mi voglio ritrovare di nuovo con il cappello in mano a chiedere un lavoro che non amo a qualche tizio che non ha nessun diritto di giudicarmi ma ha il potere di decidere del mio futuro lavorativo.
D'ora in poi sono un'assistente sociale e nient'altro.

giovedì 10 aprile 2014

"Mio zio Alex Vonnegut,un assicuratore che aveva studiato ad Harvard e che abitava al 5033 di North Pennsylvania Street, mi insegnò una cosa molto importante.Disse che quando le cose vanno bene dovremmo fare in modo di accorgercene. 
Non parlava di grandi trionfi bensì di semplici epifanie: bere una limonata all'ombra in un pomeriggio afoso, sentire il profumo di una panetteria vicina, pescare e e fregarsene se si pesca qualcosa o no,ascoltare qualcuno che suona bene il piano nell'appartamento accanto al nostro. 
Zio Alex mi suggeriva, in tali occasioni, di dire a voce alta: 'Se non è bello questo, cosa mai lo è?'"

(Kurt Vonnegut, Cronosisma)