sabato 30 luglio 2016

Siamo in vacanza a Texel, isolotto fatato sul mare del Nord. Passeggiate, giri in bicicletta, negozietti, deliziose cene al ristorante. Una pacchia.
Ci siamo Ed e io, la nonna, le ragazze e i due cani, che vivono settimane paradisiache tra pisolini in giardino e passeggiate nei boschi. Facciamo un mucchio di giri, ma ci rimane comunque il tempo di stare in polleggio totale. Le ragazze, ovviamente, ognuna per conto suo.
Una sera tutto d'un tratto me le trovo nel letto. Prima una e poi l'altra. Chiacchiere, coccole. Sono un po' impietrita. Avere due adolescenti in casa vuol dire essere guardata come un insetto molesto dalla mattina alla sera, sbagliare anche solo a chiedere se qualcuno vuole bere qualcosa, essere reguardita su tutto e mal sopportata. Va bene cosi', son fasi, e non me ne metto piu' di tanto. Pero' poi ci rimango secca a trovarmele entrambe tra le braccia. Chiedo a Chiara se c'e' qualcosa che non va. No, mi risponde, volevo solo stare un po' con te. Mi scappa da ridere, dico "Ma da quando?" Mi risponde serafica: "Di giorno non ti conosco proprio, ma la sera mi piace stare un po' insieme."
Il riassunto dell'adolescenza in una frase.

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