martedì 1 maggio 2018

Il blog e' nato come diario per le cose buffe dette dalle bimbe, per non farle sbiadire come tutti gli anni passati. Ogni tanto mi e' servito come sfogo, o come stampella durante qualche trip filosofico, ma non posso dire che la costanza sia stata un elemento prevalente. Mi accorgo ora di non aver scritto nulla nel 2017. Buffo, perché nella classifica degli anni difficili, il 2017 si e' portato a casa tutte le coppe e le medaglie. E io che di norma scrivo per schiarirmi le idee o affidare alla carta pensieri molesti in modo che mi lascino in pace, non ho buttato giu' neanche una riga.
Ora l'ho riaperto per comunicare la gioia dell'ultimo raduno a Fanano e trovo la bozza di un post dell'anno scorso; evidentemente ci avevo provato ma mi sono auto-censurata perche' era una palla tremenda (grazie, coppia di neuroni sfiancati che mi accompagnate da sempre). Una frase del post abortito era: "Piu' che altro dovro' trovare un modo di accettare che non 'appartengo'. Cito Brene Brown: "Belonging is being somewhere you want to be and they want you. Fitting in is being somewhere you want to be, but they don't care one way or the other. If I get to be me, I belong. If I have to be like you, I fit in." Dopo tanti anni passati qui, e senza aver oggetivamente nulla di cui lamentarmi, certamente mi camuffo bene."
Mi ballavano dentro mille pensieri, colori, risate, paesaggi che volevo mettere in parole senza  perdermi nella melassa. Ora mi accorgo che basta un post abbozzato. Al raduno 'appartengo', pertanto son felice come una pasqua. 
Non era poi tanto difficile. 

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