giovedì 27 ottobre 2011

Il cane ed io facciamo la nostra bella passeggiata alle sei della mattina, ma oggi Alice ha deciso che andavano bene anche le cinque e mi è venuta a svegliare. Sono riuscita a convincerla a lasciarmi ancora un pò a letto solo per ritrovarmi i due gatti che mi fissavano: "Hey, sei sveglia! Coccole? Pappa? Aspetta che mi ti sdraio sopra".
Alla fine ho ceduto, sono sgusciata fuori di casa per la mia mezz'oretta di radio e passeggio. Al ritorno la solita macchina oleata, colazione doccia riordinata alla casa prima figlia da portare a scuola. Oggi la piccola entrava alle dieci per una qualche riunione sindacale. Mentre lei guarda beatamente la tv sul divano con una buona cioccolata calda (che, me ne vanto, mi viene proprio bene) io inizio a dare battaglia a una casa così zozza e incasinata da mettere sconforto. Via di aspirapolvere, straccio, spolverino, letti da rifare e via pulendo. Mi chiama la mamma di un'amichetta di Chiara un pò impanicata che si era dimenticata della riunione, se mi può lasciare la figlia. Come no, porta su. Le offro anche un biscotto fatto in casa (la mia arte pasticciera si va affinando, devo ammettere).
Una volta mollate le bambine a scuola inforco la bici e vado in Procura a ritirare dei documenti. Tornando già che ci sono faccio un salto da Giusy, che non vedo da una vita. Casco a fagiolo, ha bisogno di una mano a compilare il censimento. Detto fatto. Torniamo a casa in bici chiacchierando, lei si fuma la sua bella sigaretta, io salgo a prendere Alice e andiamo a spasso.
Tra una cosa e l'altra ovviamente arrivano richieste di offerta urgenti, domande su traduzioni da consegnare, lavori vari. Bene, facciamo anche quelli.
Martine viene a pranzo attaccata all'anca alla sua migliore amica, che naturalmente pranza qui. Loro mangiano, io continuo a lavorare. Mi viene in mente che lunedì Chiara vuole i biscotti a forma di dita di strega ma noi partiamo domani e decido, prima di andare a prenderla a scuola, di fare un salto al super per comprare il necessario, così quando rientro dalle Marche ho già tutto in casa. Già che son lì mi ricordo che dovevo fare un salto in farmacia e passare a ritirare un maglione in tintoria. Prendo Chiara e la porto alla lezione di pattinaggio. Penso "Ho le gomme un pò sgonfie e domani mi metto in autostrada, quasi quasi ne approfitto e le faccio controllare". Vado dal gommista, sulla via del ritorno mi fermo in cartoleria per una busta che mi serve domani mattina. Torno a prendere la figlia. Nel frattempo sul cellulare ho visto arrivare una valanga di mail che mi mettono un pò d'ansia. Torno a casa e, dopo aver infornato la cena, inizio a smaltirle.
Riordino e affronto i bagni, oltre a qualcosa di gloriosamente appiccicoso che si è espanso sul balcone, senza stare tanto a pensare sulla natura della chiazza. L'ignoranza rende felici, sempre detto.
E così arrivo a sera, poco prima del mio ultimo giretto col cane, e mi accorgo che oggi è il 27 di ottobre.
30 anni fa esatti moriva mio padre.