giovedì 21 febbraio 2008

Ironia del destino. Io, appassionata di macchine automatiche, vestita sempre con abiti sportivi il meno appariscenti possibile, con zero comprensione della "femminilità", mi ritrovo a lavorare come interprete per una casa di moda. Gente che passa le ore a disquisire di colori, stoffe, tagli. Mi sono ritrovata nello showroom di Milano durante la settimana della moda a chiedermi se non fossi capitata su un altro pianeta. Avvolta dal lusso, dal bello, dai dettagli curatissimi, mi domandavo come si fa ad agitarsi tanto su un pizzo quando c'è al mondo gente che muore di fame.

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