giovedì 29 agosto 2013

Uno dei nostri ragazzi Down è gay. Niente di male, tranne l'imbarazzo nel fare la spesa insieme quando questo fissa tutti i ragazzi giovani, apprezzandoli a voce alta ad ogni piè sospinto ("Che figooooo!!!)
Un giorno sono lì che chiacchiero con la sua mamma e mi dice che nel fine settimana sarebbe venuta a prenderlo prima del solito. Ok. "Lo portiamo ad un club a ballare" "Oh, che bello", dico io. "Un club per ragazzi disabili omosessuali".
Vivo in un Paese così iper-organizzato da avere club per disabili omosessuali.
Non so bene perché, ma la cosa mi colpisce come eccesso di solerzia. I club 'normali' non andavano bene uguale?

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