sabato 2 agosto 2014

Allora, quand'è che il destino si decide a farmi vincere la lotteria? Ho da metter su un'ong con Alessandra per qualche buona causa ancora da definire, vorrei coronare il sogno di produrre macchine automatiche insieme a Salva; ci sarebbero un paio di casine da comprare, i debiti di alcuni parenti e amici (e i nostri...) da saldare, un paio di viaggetti che non mi dispiacerebbero. Insomma, niente sotto i due milioni di euro, direi.
In realtà poi ci penso e mi rendo conto di aver già vinto almeno cento lotterie. Due figlie sane (magari non del tutto sane di mente, ma insomma nella norma). Un compagno che tra un casino e l'altro mi regge da venticinque anni. Una famiglia allargata che amo, una serie di amici che danno un senso a quel che vivo. Abito in quello che sembra essere uno dei pochi angoli di mondo dove non rischio di finire smaciullata appena esco di casa, o di ritrovarmi le figlie annientate da un bombardamento. In questo angolo di mondo c'è un sottoangolino serafico fatto di diritti civili, servizi efficienti, abbondanza e relativa quiete, e qui abbiamo messo su casa. Se la mia più grande vessazione deve essere il cane col mal di pancia o il lavoro ancora da trovare, non ho più nulla da chiedere al destino. Mi sa che i miei due milioni sono già arrivati, solo non in denaro.

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