martedì 9 dicembre 2014

Il mio piano era semplice. Dopo aver ricevuto ieri la conferma ufficiale che dal primo di gennaio non lavoro più con i miei ragazzi, avrei passato settimane filate a piangere, commiserarmi e farmi pare su un futuro da disoccupata, alla mia tenera età. Ieri in effetti il piano era riuscito benissimo. Ho pianto come una fontana e mi sono sentita tradita da un destino baro e crudele, oh me tapina. Questa notte non ho dormito, quindi per oggi avevo programmato una giornata di tv, fazzoletti stropicciati e disperazione.
Ho tenuto botta mezz'ora. Nonostante il silenziatore sentivo il cellulare al piano di sotto trillare in continuazione e richiamarmi alla vita. Dietro alle tende tirate si intravedeva il sole. L'idea di una bella passeggiata fresca al bosco con Alice si faceva sempre più insistente. Insomma, ho retto ben poco. Mi sono fatta una doccia, sono andata a zonzo col cane e sono tornata al lavoro dove, in compagnia di un'altra collega che se ne deve andare, ho riso fino alle lacrime.
Evidentemente la disperazione non fa per me.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Eccoti qui, molto bene. il modo migliore per affrontare il cambiamento.Tieniti strette le persone con cui hai riso di più...
Un abbraccio paola