martedì 16 agosto 2016

Io 'sta cosa non la capisco.
Ho un senso di appartenenza molto spiccato. Sono profondamente felice quando mi sento lo spicchio di una comunita'. Il mio giro a Bologna, la tribu' di cugini. Essere un pezzetto di un sistema con una sua identita' precisa mi tiene ancorata, soddisfatta.
Eppure ormai ho superato ampiamente la meta' della mia esistenza e se guardo indietro vedo un disegno piuttosto preciso nel casino costante che mi pare di vivere. Passo cinque, sei anni in un posto (lavoro, casa, volantariato, non importa cosa) e poi inizio a smaniare. Essere parte di un tutto mi da fastidio come una canottiera bagnata. Ho solo voglia di tagliare tutti i ponti, non vedere piu' chi fino a poco tempo fa mi sembrava vitale, fare letteralmente piazza pulita e poi ricominciare da capo.
Dicotomia esistenziale spicciola. O psicolabilita'.

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