domenica 19 giugno 2011

Da un paio di giorni Alice zoppica un pochino e ogni due minuti si sdraia a leccarsi una zampa. Controllo un pò ma non vedo niente. Alla fine, quando mi accorgo che le fa veramente male, la porto dal veterinario.
Lui mi chiede di tenerla ferma mentre controlla cosa c'è che non va. Mi sembra di lottare con un vitello. Parlo col cane come se fosse un bambino, convinta che il mio tono di voce flautato la possa calmare. Vedo dei fumetti sulla testa del dottore che pensa "Eccone un'altra che non ha capito nulla di come si trattano gli animali". La mia dolce vocina ha effetto zero, Alice continua a scalciare come un mulo. Il veterinario mi insegna come incaprettarla tenendole ferme le quattro zampe e il muso in un colpo solo (fosse mai che tanta saggezza mi venga poi comoda nella vita) ma alla fine decide che deve scavare più a fondo. La porta in una saletta chirurgica, le anestetizza la zampa e mi chiede di tenerla di nuovo ferma. Mi dice "Se non si sente bene, se si sente svenire, me lo dica". Rispondo di sì ma dentro di me penso "Ma per chi mi hai preso, credi davvero che sia una tale mammoletta e che mò svengo perché togli una spina al mio cane?"
Cinque minuti dopo sono sdraiata per terra in un mare di sudore con lo stomaco in tempesta. Il dottore lavora su Alice e allo stesso tempo conforta la padrona. La stanza gira, prima sudo caldo poi sudo freddo. Alla fine mi rialzo barcollando e torno a casa con un cane claudicante.
Momenti in cui mi sono sentita una perfetta imbecille nella vita ne ho avuti tanti. Questo direi che rientra comodamente nella top ten.

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