sabato 11 giugno 2011

Questo non è un Paese per persone normali. Per sopravviverci bisogna essere o totalmente matti o perfettamente zen.
Passiamo l'estate in Olanda, da tempo so che mi devo muovere per fare il passaporto ai tre animali. Procrastina che ti procrastina, arrivo con i giorni contati. Ok, ora mi muovo. Scopro che:
- per ottenere il passaporto gli animali devono essere iscritti all'Anagrafe canina e aver fatto l'antirabica;
- per venire iscritti all'Anagrafe canina, devono avere un microchip
- per avere un microchip, devi portarli dal veterinario.
Ma non nel senso che vai lì, quello ti mette il microchip nel gatto e sei a posto. Nel senso che prima vai all'Anagrafe canina (ovviamente all'altro capo della città), ti danno il microchip, lo porti dal veterinario, lo spara nel collo del gatto, ti rilascia un bel documento e con quello torni all'Anagrafe a fare l'iscrizione. Bè, su tre animali due erano già microchippati, non è male. Ho fatto 'sta trafila solo per uno dei gatti.
Vaccinati, marchiati, registrati, siam pronti per il passaporto. Chiamo l'USL e mi danno appuntamento per sabato mattina. Scelgo apposta il sabato perché devo portare con me le bestie (perché? perché sì) e sfrutto l'aiuto delle bambine. Tre noi, tre gli animali, siamo a posto.
Questa mattina ci siamo alzate che diluviava. Gatti nei trasportini, cane al guinzaglio, si parte. L'USL dove dobbiamo andare è dietro alla stazione centrale, per strada c'è un casino mai visto. Forse la gente sta già partendo per le vacanze (e il referendum??). Arriviamo negli ufficio dell'USL, dove ci dicono che sì, l'indirizzo in effetti è questo solo che deve uscire, girare a destra, andare in fondo alla strada e infilarsi in un parcheggio. Lì vedrà la saracinesca di un garage, ecco deve andare là. Ok.
Trovato il posto, come prima cosa il tizio mi strina perché a me avevano dato appuntamento alle dieci e mezza e sul suo foglietto c'era scritto alle dieci. "Come tre animali?" "Così come glielo dico, due gatti e un cane fanno tre animali" "Tre animali più il cane" "No, tre in tutto". Stiamo calmi.
Carte, moduli, fotocopie, scrivi di qua, compila di là. La figlia grande mi domanda "Ma perché dovevamo portare gli animali?" "A saperlo, amore". Il tizio che ci ha fatto i passaporti non li ha nemmeno guardati. Comunque sia, usciamo di lì con i tre documenti scintillanti in mano e mi sento come se avessi vinto la lotteria. Ora siamo a posto, possiamo partire.
Il tempo di salire in macchina e uno dei gatti, impanicato a mille, se la fa addosso. Guido verso casa con un gatto inzuppato che fa scliof scliof nella sua pipì.
Ora l'ho lavata ma ancora puzza che la si sente arrivare da una stanza all'altra.
Ci vorrà un pò. Noi intanto i passaporti ce li abbiamo.

Nessun commento: