venerdì 14 dicembre 2012

Albero di natale: check
Cappelletti: check
Crostini: check
Panettone: check
Improbabili decorazioni alle finestre: check
Torroni: check
Regali occultati in ogni angolo: check
Tovaglia storica fatta a uncinetto dalla nonna: linda e profumata.

Quest'anno per la prima volta festeggiamo il natale da soli. Di solito andavamo a Milano il 24 pomeriggio per i regali e ci fermavamo il 25 per mangiare i cappelletti in famiglia (a parte uno o due natali passati dai nonni olandesi). Ora non possiamo ancora permetterci di viaggiare e ai nonni olandesi basta e avanza Santo Stefano, visto che non hanno mai festeggiato il natale con passione.
Ho passato le ultime settimane a caccia di regali e decorazioni. Ieri per poter fare la pasta fresca sono andata in un negozietto di specialità italiane all'altro capo della città: due ore fra andata a ritorno per conquistare un trolley di farina (sono andata letteralmente con la valigia e tornata con un approvvigionamento degno di un esercito). Ho trovato anche pandori e panettoni a prezzi astronomici, ma il primo natale senza famiglia allargata non deve essere carente in nulla.
Così il 25 mattina ci svegliamo e troviamo una bella montagnetta di regali sotto l'albero (parlo al plurale, ma intendo più le figlie che altro), facciamo un bel pranzo natalizio seguendo un menù classico e mentre il caro marito e le dolci fanciulle si schiantano sul divano a boccheggiare e a guardarsi un bel film io inforco la bici e vado al lavoro.
Peccato essere atei, chissà quanti punti avrei guadagnato a occuparmi dei più deboli proprio il giorno di natale.

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